Settembre è il mese mondiale dell’Alzheimer e il 21 settembre è la giornata celebrativa istituita nel 1994 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’Alzheimer’s Disease International (ADI). La crescita di questo movimento internazionale, che ogni anno riunisce in tutto il mondo malati, familiari e associazioni Alzheimer, contribuisce alla sensibilizzazione sul tema e alla creazione di una coscienza pubblica sugli enormi problemi provocati da questa malattia.
Anche Argo partecipa attivamente alle iniziative volte a contrastare l’isolamento delle persone malate e dei loro familiari. In occasione della giornata mondiale dell’Alzheimer e fino a fine settembre, è attivo un team di contatto a cui richiedere informazioni sul sostegno assistenziale e sulle agevolazioni economiche derivanti dall’utilizzo di un sistema di localizzazione. Basta compilare il modulo di contatto presente sul sito (clicca qui).
L'Alzheimer è una vera emergenza con ricadute sociali enormi, perché coinvolge pazienti e famiglie. Argo è un sistema di localizzazione GPS che sostiene le persone affette da demenza e rende più facili le attività di ricerca e di soccorso in caso di smarrimento. Il localizzatore Argo offre un contributo di sicurezza e sostegno alle famiglie, preoccupate per il proprio familiare malato, ed è utilizzato da alcune organizzazioni locali di assistenza per fornire un servizio di telesoccorso a supporto della presa in carico di persone affette da patologie neurodegenerative.
Come funziona?
Il dispositivo di geolocalizzazione Argo consente di individuare la posizione del malato su una mappa dettagliata sino al numero civico e di fornire le informazioni necessarie per il ritrovamento. É sufficiente ulilizzare l’App per smartphone e tablet o utilizzare un pc e collegarsi alla pagina web dedicata. L’apparecchio portatile Argo è di dimensioni ridotte e facile da portare ovunque: localizza l’anziano minuto per minuto e registra lo storico dei suoi movimenti, rendendolo di fatto sempre rintracciabile.
Tra le funzioni più importanti del dispositivo ci sono:
la notifica in caso di uscita da un’area determinata, come l’abitazione o il quartiere
l’allarme caduta, con una notifica automatica e immediata qualora il malato cada e non sia in grado di richiedere consapevolmente un aiuto.
il tasto SOS, a ulteriore protezione nei primi stadi della malattia, quando il malato può soffrire di disorientamenti ma è ancora in grado di attivarsi per lanciare un allarme.
Non tutti i localizzatori sono adatti per i malati: è importante che i dispositivi siano di lunga durata e con una ottima capacità di connessione alla rete satellitare. Argo funziona fino a 14 giorni consecutivi senza ricarica. Inoltre la sua tecnologia di posizionamento combina la localizzazione GPS con quella delle cellule GSM, in modo da massimizzare la geolocalizzazione anche quando i satelliti sono coperti. Ha inoltre molte funzioni che lo rendono particolarmente performante per gli anziani: soste, movimenti anomali, allarme batteria, entrata in luogo chiuso e molto altro ancora (leggi anche Come scegliere il localizzatore personale).
Questa la testimonianza di Alessandra B. che ora utilizza Argo per proteggere la zia affetta demenza senile: "Se mio padre fosse stato dotato di un apparecchio del genere" dichiara "ora, a 4 anni dalla scomparsa, non sarei ancora qui a carcarlo". L’adozione di Argo favorisce la permanenza del malato nel suo contesto di appartenenza, previene l’isolamento e l’emarginazione e offre un supporto concreto alle famiglie.
Quanto costa
Diversamente da molti localizzatori in commercio (vedi post Costi connettività dei localizzatori personali), il costo non riserva alcuna sorpresa e include la SIM telefonica per il trasferimento dati, con traffico interamente compreso. E molte ASL offrono il completo rimborso per le spese del localizzatore Argo (clicca qui per maggiori informazioni).
I dati
Le ricerche epidemiologiche del King’s College London e dalla London School of Economics and Political Science sulla diffusione di questa patologia e di altre demenze, stimano 47 milioni di malati nel mondo, un milione nel nostro Paese. Numeri destinati ad aumentare drammaticamente nel giro di pochi anni.
Fin dall’inizio della diagnosi, le famiglie hanno bisogno di aiuto e di sostegno. Il disorientamento spazio-temporale di cui soffre il malato rende ancor più probabile la possibilità che si perda. Per questo è necessaria un’attenta sorveglianza nei suoi spostamenti fuori dall'ambiente domestico, particolare che ne limita anche la sfera di libertà. L'uso di un localizzatore GPS permette di prevenire la scomparsa, preservando tuttavia l'autonomia personale. Ma non solo: riduce i casi di falso allarme e, soprattutto, il dispiego di uomini e mezzi delle forze di polizia, dei vigili del fuoco e della protezione civile, spesso sono coinvolti nelle operazioni di ricerca anche con l’utilizzo di unità cinofile ed elicotteri.
Ricordiamolo: combattere e migliorare le condizioni di vita dei malati e delle loro famiglie è possibile.
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